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SanSiro
San Siro.


stemmaSanremo
Stemma di Sanremo.


porta San Giuseppe (cinta muraria della Pigna)
Porta San Giuseppe (La Pigna) Sanremo.


madonna della costa
Madonna della costa.



Matutia alias civitas Sancti Romuli.

Tasciaire e la strada di San Giovanni.

Sanremo
la si conosce nel mondo per il canto, il vivace festival della canzone italiana...e i fiori! specie con la manifestazione dei carri fioriti. Forse un legame fra il canto e i liguri c’è davvero, se hanno ragione (ma io non credo sia così) coloro che fanno derivare il nome dei liguri da ligus (che significherebbe canto). In antico Sanremo si chiamò Matutia (civitas Matutiae). Questo perchè matuti era il nome degli abitanti liguri locali, ma anche per la presenza, più tardi, di un importante esponente locale (divenuto romano) un certo Caio Matuto, che costruì la sua villa, di cui uno scavo archeologico ha restituito le rovine, quasi in riva al mare, poco sotto la pista ciclabile in regione Foce. Il nucleo abitativo della Sanremo antica, era arroccato invece su una collina difesa da mura e a forma di pigna, pertanto ancora oggi la città vecchia si chiama La Pigna. Poi nel IX sec. d.C. il vescovo eremita Romolo ritiratosi nei boschi alle spalle dell’abitato, morendo finì per dare involontariamente il suo nome alla città, che da allora venne chiamata sovente Civitas Sancti Romuli. In dialetto ligure San Romolo si è atrofizzato nei secoli in San Roemu da cui poi San Remo e infine definitivamente tutto attaccato, Sanremo. Alle spalle di quell’arco di mare che si estende fra capo verde e capo nero, campeggiano monte Bignone di 1.300 metri e monte Caggio di 1.050, sedi di due castellari dell'età del ferro. Le propagini in alto boscose e man mano che si scende di quota, brulle creste dal tipico paesaggio ligure a terrazzamenti, sono il luogo dove sorgono i terreni di Giallovivo. A metà strada fra mare e montagna, in località San Giovanni, dove passa la mulattiera di cui parla Italo Calvino nel suo libro intitolato appunto, "La strada di San Giovanni". Altro modo di arrivarci è salire lungo la vecchia mulattiera Tasciaire, parola mutuata dalla lingua saracena col significato di "stretta e alta/ripida". Luogo dove nasce spontaneo rosmarino, timo, alloro, più mille altre erbe e dove l’ulivo la fa da padrone. Terreno ben drenato ed esposto al meridione, che si è rivelato adattissimo al bulbo sobrio e di poche pretese dello zafferano. E’ così che il connubio fra vocazione marinara di Sanremo e tradizione di una agricoltura ardua, semplice, essenziale e spartana, si attua anche nell’incontro di zafferano e olivo. Entrambi venuti dal mare d’oriente in tempi diversi, entrambi radicatisi in questi terreni con naturalezza, danno “casualmente” i loro frutti a breve distanza l’uno dall’altro, tra fine autunno e inizio inverno.


castagne


olive
Olive taggiasche.

fiorezaff
Fiori di zafferano.

la Pigna
La Pigna (città vecchia)
il campanile di San Siro.

mater matuta
Mater matuta.









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